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Media, Tecnologie sostenibili

La giornata mondiale per la protezione dello strato di ozono

Effetto della refrigerazione sullo strato di ozono e possibili soluzioni.

Oggi si celebra la Giornata Mondiale per la Protezione dello Strato di Ozono. Non è una data a caso il 16 settembre, infatti oggi sono ormai 36 anni che ben 197 nazioni hanno siglato il Protocollo di Montreal.

Ma facciamo un passo indietro. Il Protocollo di Montreal viene sancito il 16 settembre del 1987 con l’obbiettivo di ripristinare lo strato di ozono, deteriorato dall’inquinamento globale, mediante la riduzione e la successiva completa rinuncia a livello mondiale della produzione e del consumo di sostanze che impoveriscono lo strato di ozono.

Negli anni settanta, attraverso diversi studi e ricerche, è stato scoperto come i CFC (Clorofluorocarburi), che all’epoca erano il principale fluido refrigerante utilizzato, fossero i principali responsabili dell’impoverimento dello strato di ozono. Per questo negli anni ottanta le Nazioni Unite hanno sottoscritto la Convenzione di Vienna, volta a proteggere la salute umana e l’ambiente dalla riduzione dell’ozono, e il Protocollo di Montreal, già citato precedentemente.

La loro attuazione ha consentito, dal 1986 al 2016, di ridurre di oltre il 98 per cento la produzione e il consumo di CFC (clorofluorocarburi). Grazie a queste iniziative sono fortemente calate anche le emissioni nell’atmosfera e il buco dell’ozono sopra l’Antartico sembra aver raggiunto il punto della sua massima estensione (ora destinata a calare).

Purtroppo negli ultimi anni è venuto alla luce come anche gran parte delle sostanze sostitutive (fluorocarburi parzialmente alogenati, HFC o meglio conosciuti come F-Gas) sono dei potenti gas serra, diverse migliaia di volte più impattanti del CO₂, e contribuiscono in maniera significativa al riscaldamento climatico.

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Infatti, a seguito delle iniziative dell’Unione Europea in merito alla regolamentazione degli F-Gas, nel mondo della refrigerazione si è tornato a parlare molto dei refrigeranti sintetici e di come questi siano dannosi sia per il riscaldamento globale che per la riduzione dello strato dell’ozono. In questo momento, infatti, le alternative naturali sembrano l’unica soluzione sostenibile.

CO₂, ammoniaca e idrocarburi (propano o isobutano) sono considerati “refrigeranti naturali” perché sono sostanze che si trovano direttamente in natura e grazie alle loro caratteristiche sono considerati i gas più “eco-friendly” disponibili sul mercato.

I refrigeranti naturali, appunto, non contribuiscono (o la fanno solo in minima parte) al riscaldamento globale e, a differenza dei refrigeranti sintetici, sono estremamente più efficienti ed economici.

Noi di Zudek crediamo fermamente che i refrigeranti naturali siano l’alternativa migliore alle macchine che lavorano con F-Gas, infatti da ormai trent’anni produciamo solo ed esclusivamente macchine che utilizzano ammoniaca o CO₂. Il benessere del pianeta per noi va di paripasso con la crescita della nostra azienda, perché siamo assolutamente convinti che solo attraverso la cura e l’attenzione all’ambiente possiamo contribuire alla costruzione di un futuro migliore.

Zudek è un’azienda in continua evoluzione, specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti all’avanguardia. Utilizzando la ricerca e l’innovazione, fornisce soluzioni ecologiche e ad alta efficienza energetica.

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